II. "L'irlanda Nel Cuore, La Birra Nelle Vene" (1998)

La storia di quello che per noi è stato il primo CD è molto semplice. Cercavamo un modo di poter uscire dagli ambiti sempre più ristretti dei locali e manifestazioni che conoscevamo e che ci conoscevano.

Quindi un bel giorno Roberto Magnasciutti ha parlato con Nicola (oltre che "mamma" del gruppo anche manager/promoter e longa manus di Roberto Magnasciutti) della rivista settimanale "Avvenimenti", la quale in quel periodo stava facendo uscire della musica popolare allegata al suo giornale. Detto fatto, Nicola (che le cose non se le fa dire troppe volte) alzò il telefono e prese un appuntamento con la responsabile di tali pubblicazioni, la sig.ra Miria Fracassi.

Le trattative, se così si può dire, sono andate avanti per un bel po’, non tanto per motivi musicali (ad Avvenimenti non interessava realmente la musica quanto il fatto che fosse di "pubblico dominio" e quindi esentata dai diritti di autore), quanto per motivi interni organizzativi della redazione del giornale.

Il 23 marzo 1998 a Nicola giunse un fax di Avvenimenti che lo invitava a mettersi in contatto con la redazione del giornale per stabilire la modalità di uscita del CD.

L'uscita, originariamente prevista per Aprile venne spostata fino a Maggio e, comunque, firmato il contratto il 16 aprile 1998, gli HER PILLOW entrano per la prima volta in studio per registrare il CD.

Lo studio, suggerito proprio da Avvenimenti, si chiama Helikonia. È piccolo stretto e soffocante, per giunta i tecnici, a nostro modesto parere, non erano particolarmente all'altezza di un gruppo articolato e complesso come il nostro. Fortunatamente per il mixaggio convinciamo l'ottimo Paolo Cappellini (tecnico con cui avevamo precedentemente collaborato per un demo) a lavorare con noi. In breve tempo (tre giorni dalla mattina alla notte) finiamo il lavoro.

I brani li conoscevamo a menadito perché li suonavamo ormai da molto tempo, quindi le riprese sono state decisamente facili, mentre il mixaggio ha dato problemi.

Abbiamo scoperto (eravamo tutti novellini in quel senso) che non sempre ciò che funziona suonando dal vivo poi rende in studio. In pratica tanti suoni si accavallavano e non si riusciva a far sentire appropriatamente tutti gli strumenti. Un lavoraccio che ha comportato pure dei tagli nelle varie partiture, ma che ci è stato di enorme lezione per quello che abbiamo fatto in seguito.

Il 17 Maggio 1998 è uscito nelle edicole di tutta Italia il nostro primo CD.

La soddisfazione era immensa, accresciuta dal fatto che tutto il lavoro grafico della copertina e delle inlay card del CD era stato fatto da Fabio (cosa che poi è sempre stata così).

La tiratura del CD e la sua diffusione è stata di circa 60.000 copie (comprese le uscite successive alla prima).

In poco tempo iniziammo a vedere il riscontro di quel lavoro.

Telefonate da tutta Italia arrivarono per mesi sia a Nicola che a Roberto, per fare complimenti, per criticare, per proporre concerti…

Insomma un putiferio, con la conseguenza che sia il 1999 sia il 2000 abbiamo fatto una marea di spettacoli (55 in tutto), molti dei quali fuori Roma

Le canzoni di tale CD (in tutto 14 brani, per la durata di 45 minuti - le tracce di "STEP IT OUT, MARY" e di "THE WILD ROVER" sono state registrate e mixate presso l'Interface Studio di Roma da Francesco Bruno e sono altresì state suonate da Luca Pasqualini alla batteria questo perché erano due dei brani già registrati per un demo.) sono quelle che si ascoltano nei pubs, e parlano, per la maggior parte di grandi bevute e di tutte quelle situazioni spesso divertenti che capitano a chi alza un po’ troppo il gomito.

Ovviamente non sono solo questi gli argomenti trattati; c'erano pure due canzoni ("Boys of the Old Brigade" e soprattutto "Foggy Dew") che si riferiscono alla secolare guerra per l'indipendenza dell'Irlanda.

Il tema dell'indipendenza irlandese è sempre stato latente all'interno del gruppo, per vari motivi. Primariamente c'è da dire che gli unici due che si sono interessati, anche se in modi differenti, alla storia d'Irlanda sono stati sempre e solo Nicola e Fabio, mentre per gli altri era ed è semplicemente un argomento secondario.

In secondo luogo l'aspetto musicale.

Anche non volendo, suonando musica irlandese, si incappa sempre in una critica più o meno velata all'operato dell'Inghilterra, ed in un certo senso anche questo diventa un atto politico. Ci sono tanti gruppi in Italia che hanno scelto di fare musica irlandese "politica", cioè propongono le famose "rebel songs" (le canzoni di protesta e di ribellione contro l'Inghilterra). Gli HER PILLOW non hanno mai scelto una canzone per questo motivo.

Tale consapevolezza non è semplice da gestire perché (in particolare in Italia) la questione irlandese è stata strumentalizzata, senza mezzi termini, da formazioni di destra e di sinistra nelle forme più estreme, mentre noi, come HER PILLOW, abbiamo sempre cercato di tenere separata la musica dalle nostre opinioni più personali.

Nonostante tutto, più di una volta ci è capitato di essere considerati di destra per il semplice fatto di suonare musica "celtica" o, al contrario, di essere accettati in altre situazioni perché la musica irlandese è quella contro i regimi di "destra" (leggi: Thatcher).

Queste sono tutte stronzate.

La verità probabilmente sta nel fatto che, non essendo noi irlandesi, possiamo parlare solo di cose che non conosciamo veramente e di cui ci riempiamo la bocca senza saperne né le implicazioni né il significato. La musica rimane musica: se serve a dire qualcosa di più grande ben venga, ma se non c'è la consapevolezza di questo "altro" significato, allora deve rimanere MUSICA.

Il titolo di questo nostro primo CD, in modo sottile, dice esattamente questo (fra l'altro è la stessa cosa che è scritta in gaelico irlandese nel cerchio intorno al logo. Eire sa Chroi, Beoir sa Cuisli).

L'Irlanda è nel cuore, nel nostro cuore, sta bene lì ed ognuno avrà modo di badare a questo suo amore come meglio crede, ma tutto il resto è solo divertimento o distrazione.

Dopo l'uscita del CD, Avvenimenti ha pubblicato anche una antologia delle musiche irlandesi che aveva pubblicato negli ultimi tempi, ed ovviamente ci siamo rientrati anche noi.

Questa compilation si intitolava “FROM DUBLIN…TO EDINBURGH” e gli HER PILLOW appaiono in questa compilation con la canzone “The Wild Rover” e lo strumentale “The Mason’s Apron”, insieme ad altri interpreti italiani di spicco della musica folk e celtica quali i “Folk Studio A”, Adrian Harman, il “Duo Greenoch”, i "Whiskey Trail”, i “Birkin Tree” e Kay McCarthy.

Ormai delle 1.000 copie che avevamo a nostra disposizione, fra quelle vendute, quelle regalate, quelle spedite per promozione, non ne rimane più nessuna. In compenso sul sito del gruppo (herpillow.net) tutti i brani sono ascoltabili e scaricabili in MP3.